



Ciò che Chiara Cappelletti realizza nelle sue tele, in cui figure femminili e vegetali si corrispondono in uno scambio di armoniose affinità elettive, non si tratta di metamorfosi né di interpolazioni o di trasmigrazioni pittoriche tra due diversi mondi. La Natura, infatti, è unica e partecipa di entrambe. E’ di fatto illusorio credere che alberi e piante appartengano ad un ambito biologico diverso da quello umano, e che i loro “comportamenti” siano dissimili da quelli animali, genere umano incluso, come ben spiega nei suoi libri il botanico Stefano Mancuso. A somiglianza di quella degli uomini, la vita sociale delle piante non si limita al proprio regno, quello vegetale, ma travalica - molto più spesso di quello che si possa supporre - in quello animale che comprende, appunto, noi uomini. Chiara mette in luce, non scientificamente ma per la via della bellezza, questa relazione e interazione intensa che si fa ancora più forte perché tratta specificamente di un’umanità femminile. Un dominio, quello delle donne, in cui la pregnanza affettiva e sentimentale è, in genere, maggiormente in grado di palesare e svelare senza eccessive remore o riserve, il proprio universo interiore. La connessione che si innesca tra questi due mondi, nello sfiorarsi ed accarezzarsi, nel chiedere e cercare risorse l’uno dall’altro, rende più potente il loro reciproco protendersi verso una comprensione profonda e spesso salvifica, vitalistica e guaritrice. Le scelte formali più idonee alla definizione di questo legame, la Pittrice le individua in una nitidezza precisa e incredibilmente attenta ai dettagli, tutti strutturalmente organici al pensiero che vi è sotteso: la solidarietà strettissima con la natura che però è anche segno e simbolo di una profonda identificazione con il proprio genere e con le connessioni di solidarietà e di sorellanza che ne sono il portato. Dunque questa oggettività lucida non è esercizio di stile o virtuosismo tecnico, ma una necessità semantica che viene dal profondo.
CHIARA CAPPELLETTI
dipinti acrilici

Donna natura
Dipinto acrilico su tela cm. 80 x 75

Dipinto acrilico su tela cm. 40 x50

Dipinto acrilico su tela cm. 40 x50

Dipinto acrilico su tela cm. 40 x50

Dipinto acrilico su legno cm. 50 x 50

Dipinto acrilico su tela cm. 60 x70

Dipinto acrilico su tela cm. 80 x80

Dipinto acrilico su tela cm. 50 x70

Dipinto acrilico su tela cm. 100 x 100


Dipinto acrilico su tela cm. 70 x 70

Dipinto acrilico su tela cm. 70 x 70

Dipinto acrilico su legno cm. 50 x 50
Apparentemente "iperrealista", con quella sua estrema cura e precisione dei dettagli, la pittura di Chiara Cappelletti racconta di figure femminili immerse in uno spazio misterioso, mentre dialogano con una natura animata, accogliente e avvolgente, talvolta consolatoria. Tale è la complicità, fisica e psicologica, che si avverte tra donne e piante che queste ultime tendono a compenetrarsi con i corpi umani, in una sorta di carezza rasserenante, di simbiosi affettuosa e dedicata. belle di una bellezza ideale, i personaggi di Cappelletti rappresentano una metafora suggestiva e straniante di un vissuto nascosto, di un io che avverte, con una sensibilità estrema, i mutamenti del tempo e delle cose, che ha vissuto e vive con forza situazioni radicali e difficili, ma anche relazioni umane di forte intensità affettiva. Ricordi, considerazioni, visioni, speranze, paure vengono tessute all'interno di atmosfere iperuraniche eppure assolutamente concrete e reali, quasi a far ipotizzare l'esistenza di un oggettivo, concreto mondo parallelo, in cui persino i concetti fisici di vicinanza e di lontananza non abbiano gli stessi parametri del nostro. In cui anche il tempo subisce delle flessioni diverse e i sentimenti più comuni e umani possono essere differentemente declinati.
Giovanna Grossato